tano militare e curatore della chiesa Giovanni, il clero ed il popolo di Parenzo. in questa adunanza fu ira altro trattato sui beni della chiesa e sulle decime e stabilito che i Parentini che coltivassero terre della chiesa, pagassero a questa a ti- prima pagina del primo volume (dopo 1’ antipagina contenente la serie dei vescovi compilata dal Pavaro) : essa era scritta in origine sur un foglio volante, che dopo essere stata molto frustato ai inargini fu completato con striscio di carta in modo da esser portato alla grandezza del libro, ed incollato ad una sporgenza di pagina tagliata. Questa copia manca dell’ intestazione di Adalpero al cui posto c’ è uno spazio bianco, e porta in testa la data — 24 marzo 894. — Essa ha la variante « Imperante Costantino Romanorum imp. »; e da questo foglio fu verisímilmente tratta la copia pubblicata da Mons. Tommasini vescovo di Cittanova nei suoi commentari V, pag. 377. La seconda copia trovasi a carte 42 e 43 dello stesso libro, tra altri documenti del vescovo Adalpero ; è preceduta dall1 intestazione sulla rinnovazione e seguita da un decreto di conferma del vescovo stesso : essa fu trascritta dal Deperiti e pubblicata dal Benussi in testa al suo studio (Atti e memorie, 1892, pag. 49-51). La terza copia trovasi nel III libro a carte 52 ; è preceduta, oltreché dall’ intestazione, di Adalpero, da un accenno che si tratta di copia del documento originale di quest’ ultimo ; ha conferma da parte di chi collazionò la copia, ha varie emende, Così Fllabiano apparisce corretto in Flla-viano : differisce dalle due prime perchè l’anno del regno è indicato col XVII anziché col XVI e presenta qualche altro lieve divario p. e. anziché ab urbe Roma sta scritta db orbe romana ; la seconda volta il nome del-l’imperatore si avvicina più a Mainano che a Flaviano ; dopo la sotto-scrizione di Fulgerio (o Fulcherio) segue quella di Adalpero ecc. Circa l’epoca, viene ora, massime dopo lo studio del Bennstti (Privilegio Eufrasiano, 1892), generalmente ammesso ebe la dizione Costantino sia del tutto erronea, e che Flaviano sia una storpiatura dovuta ad un copista che accorciò in una le due parole Flav(io) J(ustini)ano. Il documento sarebbe stato quindi redatto nel 16° anno del regno di Giustiniano cioè nel 543. La sequela dei vescovi sottoscrittori conferma questa data : infatti i primi cinque che lo sottoscrivono sono Elias, Joannes, Raschivus, Agnellus (Angelus) e Stauralius. Di Giovanni si sa Che nel 579 prese parte al sinodo di Grado ; Agnello fu nel 588 tratto da Smaragdo a Grado per consacrare il patriarca Candidiano, e Staurazio intervenne nell’801 al placito del Risano. Ci mancano le sottoscrizioni dei vescovi dei secoli VII ed Vili (vedi Babudri, I vescovi di Parenzo e la loro cronologia, Atti e memorie, 1909, pag\ 170 e seg.) Il Benussi nel suo studio sul Privilegio Eufrasiano viene alle conclusioni (Atti e memorie, 1892, pag. 74) che il documento originale non