— 202 — coltura de’ campi, s’allargò l’industria ed :il commercio, e si accentuò in tutte le classi della popolazione la volontà di approfittare delle migliorato condizioni della città per accrescere il proprio ed il comune benessere. Che le vicende storiche della nostra città nei secoli XVII e XVIII, e che le condizioni speciali de’suoi abitanti non fossero le più propizie all’ incremento della coltura intellettuale, che questa dovesse essere piuttosto povera e ristretta, non fa duopo dimostrarlo. Scriveva il vescovo Negri nel marzo del 1756 all’amico pesarese Annibaie degli Abbati Olivieri: „Qual mai consolazione sarebbe la mia di avere una qualche immagine di Accademia, e un qualche principio di letteratura. Ma la mala mia sorte mi ha confinato in un luogo in cui tutti i discorsi versar devono o sopra le prerogative immaginarie della Comunità, o sopra l’abbondanza o scarsezza de’ raccolti. Vi vuol pazienza, e se non si può discorrere coi vivi, bisogna contentarsi di parlare co’ morti.“ Che in questo sfogo amichevole del vescovo Negri, fatto da letterato a letterato, vi sia alquanto di esagerazione lo dimostra il ricordare che nell’ università di Padova troviamo iscritti dal 1700-1750 14 studenti parenzani, e dal 1750-1797 ben 22. La surricordata statistica ufficiale del 1771-75 registrava in Parenzo „ 18 professori d’arti liberali“. E qui ricordo, non avendolo potuto fare altrove, come Parenzo diede la luce nel 1437 al pittore Bernardo Parentino che inori a Vicenza nel 1531. Di lui si ammirano nella sala XVII dell’Accademia di Belle Arti in Venezia al n. 606 l’Arcangelo Gabriele, ed al n. 608 l’Annunciazione, già attribuiti ad Antonio Vivarini. Alla morte del vescovo Negri avvenuta nel 1778, la chiesa parentina perdette l’ultimo dei numerosi feudi che aveva posseduto nei pi-ecedenti tempi; cioè il feudo di Or-sera, che formava quasi un piccolo stato a sè entro i possedimenti istriani della República. Fu secolarizzato per ordine del senato veneto. „Gl’ inducenti motivi, scrive il Vergottin, furono la scorrettezza di quella popolazione dedita al libertinaggio, alla indipendenza, al contrabbandare specialmente