— 192 — 1525, obbligate però a formare un villaggio unito, a cui fu dato il nome Ai Villanova. Vi si aggiunsero nel 1539 altre famiglie, cosi che il loro numero ascendeva a 60. La comunità di Parenzo concesse nel 1557 terreni incolti alla punta d’Abrega. Quaranta famiglie morlacche venute dal territorio di Zara si stabilirono nel 1570 a Sbandati. Nel 1576 la valle di Torre fu ripopolata con genti slave venute da Zaravecchia ; mentre fra il 1573-77 sei famiglie slave si stabilirono fra le famiglie italiane di Monspinoso. Nel 1584 alcune famiglie fuggite dal territorio di Zara ebbero stanza nel territorio di Abrega. Larghi terreni di Fratta furono assegnati a scopo di coltura nel 1589. A cinque famiglie venute da’ paesi turcheschi si assegnarono terreni nella contrada di Maggio, nel 1593. Due anni dopo, altre famiglie fondarono il villaggio di Varvari. Dalla Zeta in Albania varie famiglie, formanti un complesso di 47 persone, si collocarono nel 1595 presso Fontane. Nel marzo 1611 vengono investite di terreni incolti nella contrada di Mongliebbo dieciotto famiglie albanesi da Scutari, coll'obbligo di formare una villa; nel settembre dello stesso anno altre dieci famiglie albanesi trovarono terreni nel territorio di Parenzo, ed altre famiglie slave si stabilirono nel mese seguente nella contrada sopra Molinderio. Nell’ottobre 1612 dodici famiglie da Scutari ricevettero campi in contrada di Monsalice, coll’ obbligo di fabbricare un villaggio. Altre famiglie vengono a Monsalice nel 1621; l’anno dopo si assegnano nel territorio di Parenzo dei terreni a famiglie albanesi. Per ripopolare la villa di Dracevaz, già abitata da Mor-lacchi, e periti quasi tutti per la peste, vengono mandate nel 1623 dieciotto famiglie albanesi; e poco dopo si stanziano in quei territori altre famiglie albanesi e morlacche. Da Ca-stelnuovo delle Bocche di Cattaro vennero a stabilirsi nel 1633 ventidue persone nella contrada Monrosso. Il governo, per quanto era possibile, venne incontro ai bisogni della nuova popolazione. Nel 1635 il capitano di Raspo Venier fece scavare una conserva d’ acqua vicino alla città non solo per uso dei cittadini e territoriali, ma anche delle