— 39 — Nel frattempo Eufrasio aveva fatto demolire le antiche costruzioni, radendone i muri sino ad un metro circa dal suolo, poiché il pavimento del nuovo complesso doveva tenersi appunto un metro più alto del precedente. Questa cautela fu necessaria anche per non dover spianare la roccia sui fondi che venivano incorporati a formare l’atrio e il battistero della nuova basilica. I mosaici delle costruzioni anteriori furono lasciati intatti e coperti di materiale. Per Parenzo devono essere state giornate di festa quelle dell’arrivo dalla Grecia del ricco materiale marmoreo. Mai s’era visto uno sfarzo simile e nessuna città della provincia aveva avuto un tale ardimento. Le colonne non combinavano esattamente coi capitelli ; non s’aveva potuto attendere la scoltura di materiale speciale c si adattarono alla meglio i vari membri architettonici, non senza alcune stridenti ineleganze (cosi varie colonne portano uu capitello troppo piccolo rispetto al loro sommoscapo). Sopra ai capitelli furon posti pulvini di marmo, lavorati sopra luogo e portanti in uno scudetto sulla parte anteriore la sigla del vescovo Eufrasio ]). Sulle colonne furono piantati gli archi in mattoni ; nella loro centinatura con piedritti alla bizantina, si nota l’influenza dei marmorari greci, i quali avran desiderato che il loro materiale spiccasse dovutamente sotto archi slanciati. Coinè si vede dal modello della basilica, che nel mosaico dell’abside il vescovo Eufrasio tiene in mano, sopra ogni arco della navata principale c’era una finestra arcuata, simile alle tre conservateci sul frontone pricipale ; la navata principale aveva quindi 23 finestre, 3 sotto il timpano e 10 su cadauna delle pareti sopra le colonne; altre 10 finestre aveva colla stessa disposizione la navata di mezzogiorno ed eguali finestre si aprivano anche nella navata settentrionale, nei ') Su questi e su altri dettagli della Basilica Eufrasiana veggansi specialmente: Giacomo Boni, «Il duomo di Parenzo ed i suoi mosaici», Roma 1894 (Archivio storico dell’arte, Anno VII) e Deperiti. «Il duomo di Parenzo ed i suoi mosaici», e «Ancora del duomo di Parenzo e dei suoi mosaici», Atti e memorie della Società istriana di Archeologia e storia patria, Voi. X 1894 pg. 191 e 479,