— 160 - città marittime ed ai loro commerci ? Certo di quel giorno solenne, di quel fervido entusiasmo, sarà rimasta per lunghi anni viva e sacra la memoria nei popolo di Parenzo, come si sarà ricordata anche ai tardi nepoti l’ora di giubilo quando, alcuni mesi dopo, i Parenzani rividero passare non lungi dal loro porto quella stessa armata, quello stesso doge, incoronati dallo splendore della vittoria. Sono fatti e momenti che lasciano un solco profondo nella vita del popolo. Le vittorie di Venezia avevano nuovamente aperto ed assicurato agl’istriani la navigazione sull’Adriatico ed il commercio colla Dalmazia e coll’ Italia meridionale : e colla ripresa degli scambi commerciali migliorarono sensibilmente anche lo condizioni economiche delle nostre città. V. Pochi anni dopo, un fatto di grande importanza per quei tempi produsse viva agitazione nel popolo parentino; cioè la venuta di S. Romualdo, il fondatore dell’ordine dei Camaldolesi. Questi, cacciato dal convento di Bagno dai suoi stessi frati inaspriti dalla rigidezza della disciplina da lui introdotta, da Ravenna si portò nell’Istria e sbarcò a Parenzo (a. 1002). Nel primo anno che quivi rimase fondò il Monastero di San Michiele Arcangelo al Leme, ordinò 1’ abate e regolò la vita claustrale dei nuovi monaci ; poscia si ritirò in un eremo, che porta ancora oggidì il suo nome, ed è noto come „ grotta di S. Romualdo “, e quivi il nostro santo rimase chiuso per due anni separato totalmente dal mondo, e visse di quella vita tutta contemplativa alla quale sentivasi così fortemente inclinato. Al vescovo di Parenzo non sodisfaceva questa stretta clausura in cui viveva il celebre santo : avrebbe desiderato che si fosse mostrato più di frequente al popolo, e fosse intervenuto anche alle solennità religiose nella cattedrale, dal che ne sarebbe derivata grande celebrità alla chiesa paren-tina e numeroso concorso di fedeli. Ma S. Romualdo non si sentiva disposto a prestarsi alle