— 117 — Parenzo favorì l’imperatore contro i Pontefici. Si fu durante la lotta fra l’imperatore Federico Barbarossa e il papa Alessandro III, che la chiesa parentina si accorse .... del Papa, favori le sue ragioni e nella celeberrima pace di Venezia del 1177 intervenne solennemente a Rialto. È dal 1177 in poi che le relazioni della chiesa parentina col Papa diventano cordiali e rispettose. Fu detto che l’intervento del Papa limitasse 1’ autorità del vescovo paventino. Ciò non è vero ; che anzi la subordinazione della chiesa di Parenzo al Pontefice non potè che nobilitare il vescovato di Parenzo ed accrescerne il prestigio spirituale sui fedeli. Ed anche nella lotta col Comune il ricorso del vescovo Bonifacio al Papa non fu che un segno di doverosa e nient’ affatto degradante soggezione. Certo si è che se la chiesa parentina già prima si fosse mostrata meno refrattaria all’Autorità pontificia, più decoro gliene sarebbe ridondato. 19. Dopo il 1000 il sentimento religioso di Parenzo si fa grande davvero. Ma ci furono delle circostanze speciali che determinarono quest’ aumento di religiosità. Il grande spettacolo offerto dal Doge guerriero Pietro Orseolo II che nel 1000 si reca a venerare il sepolcro di s. Mauro, circondato dall’ aureola potente di Doge di Venezia e dallo stuolo dei soldati vestiti di ferro, dovette impressionare profondamente il popolo di Parenzo non soltanto come uno spettacolo di forza, ma molto più come un omaggio di fede. Nel 1002 sbarca a Parenzo il celebre s. Romualdo, colui che era stato 1’ angelo buono del Doge s. Pietro Orseolo I (12 ag. 976-abd. 1 sett. 978, f 12 apr. 987). Era il gran santo, che la Francia aveva voluto avere tutto per sè, tanto che volle ucciderlo, quand’ ei deliberò di partire, credendo, come dice il suo biografo s. Pier Damiani „ con empia pietà “, di averlo protettore quale cadavere, visto che egli non aveva voluto esserne protettore da vivo. S. Romualdo fondala badia di s. Michele di Leme, indi si ritira nella grotta che al Leme porta ancora il suo nome. Ma il vescovo Andrea, secondando il desiderio dei Parenzani, lo vuole a Parenzo, per accrescere lustro alle sue funzioni. Il santo si rifiuta e Andrea ingiuria