Qui ci risaltano subito — in sole 19 parole — due ellenismi che tradiscono 1’ origine greca del marmorario, cioè iobante in luogo di iuvante e catholccac invece di catholicae. È rimarchevole anche come qui anziché gli o cangiarsi in >/, gli n diventino o ; cosi abbiamo fondamenta in luogo di fun-danienla (parola quest’ ultima che trovasi pure nella grande iscrizione musiva) e iobante invece di iuvante. * * * Le due absidi laterali erano pure trattate a mosaico, del quale ci rimangono solo i fregi delle facciate piano verso le navate e le parti superiori delle composizioni dello nicchie : le parti centrali andarono distrutte essendosi aperta nel secolo XV una finestra arcuata nel mezzo di cadauna di queste due absidi '). 11 fregio che orla sul davanti gli archi, a fogliami che si intrecciano in giri più o meno grandi a seconda dello spazio da riempirsi, trova analogo riscontro nel fregio che sale sulle lesene laterali del frontone esterno della chiesa. Le composizioni delle due absidi sono corrispondenti. Nel centro, in alto, il redentore ; un po’ più a basso ai lati due santi. Nella navata sinistra il redentore porge due corone di martiri verso le teste dei santi. Dei nomi di questi santi, dal volto giovane e senza alcun particolare distintivo, il mosaico conserva alcune parole, e precisamente quello a destra ha la scritta SCS C... e quello a sinistra ...IANVS. Se non avessimo un documento dai quale ci consta che il mosaico di S. Giuliano era nel consignatorium2), potremmo ut suam divisionem catholicam esse credentes ecclesiam a sua vos pollutione prohiberent ». E continua col passo sopra citato (nota a pagina 52') riferibile ai pretesi delitti di Eufrasio. >) Amoroso, Atti e memorie 1898, pg. 114 ; queste finestre avevano lo scopo di illuminare le navate laterali rimaste quasi cieche, pel fatto che il coro era stato portato davanti l’altare, e che per collocare gli stalli, erano stati murati i 3 primi archi. Il vescovo A. Peteani ripristinò negli anni 1842-1847 la forma antica, aprendo gli archi, chiudendo le finestre e trasportando il coro nella cappella di S. Mauro da lui costruita. '-) v. Amoroso, Atti e memorie, 1898 pg. 102,