— 103 — mente al tempo dei sovrani carolingi la chiesa di Parenzo si mette in quella via che la scosta sempre più dai puri fini religiosi, per avvicinarla ogni di più alla meta di riuscire ima contea secolare. Un solo scopo pare assorba tutta 1’ attività della chiesa di Parenzo : il potere temporale ! Infatti 1’ eccelsa posizione civile creata da Carlomagno anche all’ alto clero parentino, cui fu stabilito il diritto di percepire le decime, di tenere propri giudizi con propria giudicatura e fu concessa la più ampia immunità, in virtù della quale esso fu non solo esonerato dalle pubbliche gravezze e prestazioni, ma gli fu dato il diritto di esigerle direttamente da tutti gli abitanti del territorio immune, non poteva non suscitare nei vescovi di Parenzo 1’ ambizione e la brama del poteie. Certamente l’idea del potere temporale, secondo le idee di quell’ epoca, sembrava loro un mezzo di fare del bene al popolo, e pareva un espediente che loro agevolasse il ministero sacro di salvare le anime. Ma giacche gli alti diritti temporali non potevano essere esercitati direttamente dal vescovo, ma dal suo rappresentante laico, detto avvocato, il quale perciò stesso era il più importante funzionario nell’ organizzazione ecclesiastica immunitaria, non è chi non veda, come le odiosità e le angherie degli avvocati cadessero di necessità sui vescovi e sulla chiesa di Parenzo quasi sempre innocenti. 11 che ridondava a tutto scapito dell’autorità e del-l’idealità religiosa. D’altro canto, come sotto i Bizantini, cosi sotto i Franchi, e precisamente sotto i successori di Carlomagno, i piccoli possidenti si trovarono oppressi dal fìsco, onde, per salvare la libertà personale, rinunziarono alla libertà di possesso, offrendo i loro beni alla chiesa ch’era immune dalle fiscalità. Questo fatto riesce in gran parte ad onore della chiesa di Parenzo, perchè vuol dire che gli oppressi, ciò facendo, riconoscevano anche nella chiesa parentina maggiore indulgenza e maggiore spirito di giustizia, che nei signori laici. Tale ingrandimento gigantesco dei beni ecclesiastici parentini fece sì che il conte franco dovesse restringere sempre più la sua giurisdizione, e chinarsi alle chiese. Crescendo i beni, creb-