— 56 - Si confronti ora il volto della vergine nell’annunciazione con quello della madonna nella visitazione e si osservi come l’artista, pur nella decadenza dell’arte e cogli scarsi mezzi di cui disponeva, ha saputo dar vivace espressione alla diversità dei momenti; nel primo, dalle gote piene e rotonde traspare la virginea freschezza della salute e nei grandi occhi si legge la meraviglia e la sorpresa; nel secondo, le molestie della gestazione ed il pensiero dell’imminente maternità hanno già lasciato solchi profondi. Anche l’impostazione delle figure rivela l’attento studio della natura, insolito in questo secolo. Nessuna delle cinque figure fu disegnata nella comoda posizione di profilo o di faccia, ma tutte sono un po' voltate; e si deve convenire che l’artista ha saputo superare la difficoltà in tal guisa createsi. Cosi è esatta la modellazione della gamba destra dell’angelo nell’ annunciazione e della madonna nella visitazione; bene impostate, con due varianti argutamente scelte, le movenze di S. Elisabetta e della sua ancella, entrambe posanti sul piede destro ; del pari è giusto l’accorciamento della gamba sinistra della vergine nell’ annunciazione, accorciamento quasi inverosimile in un artista del secolo VI. Si confrontino p. e. le composizioni bibliche di S. Vitale, le storie di Mosè, il sacrificio di Abramo e quello di Melchisedecli ; si confrontino le modellazioni dei quattro evangelisti seduti e di Cristo nella conca dell’abside, pure in S. Vitale ; si confrontino le teorie dei santi e delle sante sovrapposte dall’arcivescovo Agnello alle composizioni ariane di Teodorico in S. Martino in coelo aureo, e si converrà che l'artista, di Parenzo ha saputo portar l’arte sua ad un maggior grado di perfezione. Il mosaicista parenti no è certo uscito da una officina ravennate, e se vogliamo trovare la scuola dov’ egli s’ è formato, dobbiamo risalire alle scene della vita di Cristo ed alle figure dei profeti fatte mosaicare dal re Teodorico (f 526) nella nave maggiore della sua basilica aulica di S. Martino in coelo aureo (poi S. Apollinare nuovo) ; ivi potremo trovare anche qualche elemento che servì di lontano substrato al nostro artista ; così nel quadro „Gesù rinnegato da Pietro“ vediamo un edificio che ci fa pensare a quelli dei nostri due quadri ; nella tomba di Lazzaro c’è un timpano