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    Del primitivo mosaico pavimentale eufrasiano sono rimasti a posto alcuni tratti soltanto nella cappella tricora (li S. Andrea (nei semicerchi delle due absidi laterali, disegno a conchiglia) e nel portichetto absidato che precede la detta cappella.
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    Il pavimento del coro e del presbitero fu trattato con speciale ricchezza, a marmo, porfido e serpentino, materiali questi che per la massima parte si levarono dal tempio pagano.
    Il	livello del coro era di un gradino più basso del piano attuale, alzato nel 1*233 da Adalpero; il presbiterio Eufrasiano giungeva sino alla seconda colonna ed era circondato da una balaustra a plutei e colonnette con sovrastante cornice (v. pag. 40) con due amboni sporgenti a destra ed sinistra ]).
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    Nel mezzo del battistero ottagonale Eufrasio fece fare la vasca pel battesimo ad immersione, di forma esagonale, profonda circa 70 cm. e larga, nel diametro, circa m. l’60 ; tutt’ all’ intorno corre internamente un gradino ; la discesa nella vasca trovavasi dirimpetto alla porta d’ingresso del battistero. Era tutta murata in cemento impermeabile e rivestita di lastre di marmo. All’ingiro si ergeva una balaustra di plutei verisímilmente con colonnine analoghe a quelle che chiudevano il presbiterio. La massa della vasca è tuttora visibile colle impronte lasciatevi dalle asportate lastre di rivestimento.
     r) Fu supposto (Amoroso e Deperis, Atti e memorie 1898 pag-, 112) che nel mezzo della navata centrale fosse stata una « confessione » con altarino (e cella sotterranea) come a S. Apollinare in classo. ; però gli scavi del 1901 non hanno confermato questa versione, nè è dato eruire da qual fonte sia stata tolta la notizia che il vescovo Pagano abbia nel 1247 costruito l’arca dei SS. Mauro ed Eleuterio col marmo tolto a questa pretesa cella.