Eppure, al di la della logica curiosita per il' passato, sta l'eterna verita d'una relazione molto diretta tra quanto si sa e quanto si crea; fra quanto si è stati e quanto si è: cosi che il legame che la cultura stringe tra i secoli, va ben diversamente inteso che come tema - d'esercitazioni erudite. E, per non di­ vagare oltre, la stessa ragione che deve permetterci di capire di piu di tutto quanto, anche in fatto d'antiche strutture navali, , puo testimoniare che quel " "I·· mare ~ostrum non e espreSSIOne retorica. Ricordiamoci dunque un po' meglio dei fatti nostri. Abbiamo un passato piu che rispettabile: un passato che, ' senza enfasi; .dobbiamo dire grande. Re­ stano reliquie, cimeli, raifigurazioni suificenti per rivelarcelo un po' meglio. Da qualche anno anche da noi s'accentuano, è vero, i tentativi in questo senso. Anzi, senza far confronti con quanto altrove, segnatamente in Inghilterra, da molto tempo si è gia concretato in questo campo, qualche vitale organismo è stabilito per ricostituire sugli sparsi frammenti anche la storia del nostro passato navale. Basterebbe ricordare la costituzione e l'incremento del Museo Navale dell'Arsenale di Ve ' nezia: Museo che logicamente si intona con quanto Genova ha fatto nelle varie sue col1ezioni d'arte navale, prossime ad esser integrate e ad aver sede degna e de:hnitiva, e con quanto qua e la, da Milano a Roma, da Trieste a Napoli, si va sempre meglio de:hnendo per favorire il comune interesse all'argomento. Quando si vede quanto ha saputo raccogliere ed indag ' are; per determinare un quadr<:> pressochè completo dell'arte navale ai tempi di Colombo, quella veneranda :hgura di lupo di mare che è il Capitano D'Albertis; quando ab­ bIamo i lessici e le sapienti opere storiche del padre Guglielmotti, tipica e singolare :hgura di domenicano maestro d'arte nautica; quando abbiamo un complesso di trattati antichi e recenti che, dalle opere del Crescenzio, del Pan­ tera, del Coronelli, vanno alle indagini di studiosi come il Manfroni, il Ran­ daccio, il C.orazzini, il Fincati, il De Vecchi, il Pessagno, ed altri assai, non si puo certo dire che l'importanza dell' argomento ci sia sfuggita. Scopo di quanto qui vado aggiungendo , non puo essere pertanto se non quello d'accor­ darlo con qualche nota illustrativa, la quale meglio d'iifonda e dehnisca l'im­ portanza del ' geniale argomento, convinti come siamo che parlar di vecchie ' navi e d'architettura navale non è tema estraneo a quanto la stessa maggio­ ranza ha il dovere di conoscere. , I