128 Montefeltro (Federico di). — Condottiero d’armi famoso — successe nel 1441 al fratello Guidantonio negli Stati di Urbino e del Montefeltro, e nel 1474 venne nominato da Sisto IV Duca di Urbino — nella guerra del 1482 condusse le armi in difesa degli Estensi. —Eresse in Urbino il Duomo ed il palazzo principesco (1422-1482). Monte Grappa. — Nel settore di Brenta e Piave — memorabile per la occupazione e difesa, ad opera delle truppe della IV Armata, nei mesi di novembre e dicembre 1917. Montello. — Sulla sponda destra del Piave. Nella battaglia del 15-24 giugno 1918 fu teatro di lotta durissima e cruenta, conclusasi con la ritirata degli Austriaci sulla sponda sinistra del sacro fiume. Monte Novegno. — Nell’altipiano tridentino — teatro di una magnifica e tenace difesa, nella quale la >35“ divisione sostenne l’urto di 32 battaglioni avversari, ricacciandoli, dopo asprissima lotta, con le baionette alle reni (maggio 1916). Monte Santo. — Importante posizione nell’altipiano di Gorizia, conquistato con estremo valore e con largo sacrifizio di sangue e di vite nel maggio 1918, durante la X battaglia dell’Isonzo. Monti (Alessandro). — di Brescia — soldato e patriota. Nel 1848 si dimise da ufficiale dell’Esercito Austriaco per partecipare agli eventi che si maturavano per l’indipendenza italiana. Nella sommossa di Brescia venne nominato comandante delle forze di città e provincia. Nell’esercito piemontese si distinse a Custoza. Dopo Novara, riuscito a passare il Danubio, fu comandante della Legione Italiana in Ungheria coprendosi di gloria in ogni battaglia. Alla memoria di questa legione e del suo comandante l’Italia nuova inviò in Ungheria nel 1929 una colonna del Foro Eomano; la nazione Ungherese, memore e grata, donò a Brescia, nello stesso anno, un busto in bronzo del Monti (nato il 20 marzo 1818). MONZAMBANO. — Prima guerra d’indipendenza. — Battaglia del 9 a-prile 1848, vinta dai Piemontesi, i quali, respinti gli avamposti austriaci, passarono il Mincio.