come Leonida alle Termopili, sta dinanzi alle torri di Tè§in o alle rive dell’Olza : cento lance e cento spade lo colpiscono in pieno petto : eppure egli sta; il sangue gli scorre dalla fronte, dagli occhi, dal collo, dal petto, alle mani ha un Nia-gara rosso, ai piedi un Miare Rosso, tutt’attorno siepi di papaveri e nuvole rosse di fumo : eppure sta; sta colpito in petto, trafitto ai fianchi, ma si sorregge ancora alle falde della sua Gigula (Lysà) : in obbedienza alle leggi! (1). Spirito indipendente, Petr Bezrnc non sente il bisogno di fare parte della letteratura ufficiale d’allora e si « piazza » isolato fra il cosmopolitismo ed il pamasismo da un lato, e il sensualismo' ed il criticismo dall’altro. Reagisce tanto contro il formalismo' di lusso, quanto contro l’anarchismo di maniera, tanto contro vecchi che contro giovani. Non vuole aggregarsi ad una « scuola » per fare fortuna, non anela alla gloria, non è arrivista; non gl’importa di primeggiare nè si preoccupa della suscettibilità dei critici., Con piena maturazione di forze e con coscienza di sè, egli scrive come sente ed intuisce, ed ai suoi fantasmi dà parvenza, vita, luce, ritmo, con assoluta libertà di pensiero e di forma, obbedendo solo all’ideale artistico che s’era venuto coltivando con passione e fermezza. E le sue creazioni s’impongono da sè. Per quell’energia disperata che scolpisce immagini così tragiche e così naturali in pari tempo. Per quel senso della verità che scopre i più impenetrabili meandri dell’animo e li estrinseca interi senza scrupoli, senza preconcetti. Per il culto' della bellezza, che, messo a contrasto con, tante brutalità, risalta così bene in mille e strani modi. Per l’intonazione umana e la tendenza sociale dei concetti fondamentali. Per la scelta dei temi, l’originalità della loro trattazione, la spontaneità dei sentimenti. Sopra tutto per l’arte, vigorosa, elevata, efficacissima. Un po’ anche per l’impenetrabilità del suo pseudonimo (2). (1) Lconidas, op, cit. pag. 77. (2) Cosi ne pensano parecchi, p. es. I. Vondràcek, op. cit. pag. 132 ; H. Dole2il, Zhudebnénl poesie Bezrucovy, « Smetana », A. Vili, N° 2, * 12 *