Nè manca, fra l’eco generale di tante voci regionali, chi intoni qualche concento anche dalla lontana Slesia. Jan Vy-hlidal oppure Ignac Horica offrono parecchi esempi con le loro novelle folkloristiche o militari. Lo stesso1 fa FrantiSek Slama con i suoi romanzi storici di carattere e di valore popolaresco. Sokol-Tuma, pure scrittore popolareggiante, nei suoi romanzi storici sentimentali ritrae tutto un materiale degno di epopea. Cenek Ostravicky (cioè Anton in Hiittler) sciorina tutta una serie di poesie epiche, attinte alle fonti vive della tra-dizione popolare slesiana. Ma tutto ciò non è che un vagito pietoso, un flebile lamento che non va più in là del mormorio delle selve nei Beschidi. L a Slesia « appare » nella letteratura ceca ancora «un mondo lontano e abbandonato)' (1). Appare quale veramente è. Lontana dai centri boemi, ove ferve la lotta nazionale, e abbandonata a sè stessa, essa subisce passivamente tutti i mali che le derivano dallo sfruttamento economico e dalla crescente snazionalizzazione dell’elemento cèco. La grande industrializzazione delle sue terre, gravide di carbone e di altri metalli preziosi, cancella radicalmente alla regione il suo originario carattere agricolo e la priva di quelle risorse naturali, che erano fonte di benessere e di pace alla modesta e tranquilla popolazione. Ad una ad una sorgono le fabbriche, si scavano nella terra le miniere ed il misero popolo indigeno, privato dei suoi poderi e pagato a vii prezzo, in pochi anni di lavoro esaurisce le sue più belle energie nelle fornaci ardenti delle fabbriche o nelle viscere oscure della terra carbonifera. Uomini e donne subiscono la stessa sorte. Fanciulli e fanciulle nel fior degli anni perdono i genitori, consumati dagli strapazzi e dalla miseria, e si vedono costretti a seguire il loro raccapricciante esempio fcuilletonù, I e II, Praga, 1901-1902 ; F. X. Salda, Juvenilie, Praga, 1925 ; J. Màchal, Boje n nové sméry v ieské literature (1880-1900), Praga, 1926. (1) Così si esprime V. Martìnek, Slessko v literature kràwé, « Véstnlk matice opavské » N. 23, pag. 139, Opavia, 1917. — Lo stesso concetto è stato espresso prima da) Mastìnf.k in Sbornik 0 Slezsku a Ostravsku, 1912, edito dalla Soc. Acc. Odra, e nel volume Petr Bezruc a jeho kraj, ed. da A. Perout, M. Ostrava, 1913 (cfr. l’articolo « Slezsko a Ostravsko »). * 8 *