una persona, il suo modo di pensare, di sentire, le sue peculiarità emergenti. Di solito i suoi personaggi — sono creature slesiane! — pur essendo semplici, primitivi, senza complicazioni o mostruosità, presentano quella bilateralità che è fatale nell’uomo e che forse ispirò già a Zoroastro o prima il principio del bene e del male. Essi hanno, cioè, in sè una forte dose di sensibilità, una spiccata timidezza ed un prono servilismo, e d’altra parte manifestano spirito di ribellione, voluttà di reazione. Nullameno' restano nature passive, innocue, non reagiscono, non scattano', si lasciano trasportare dagli eventi fino a sparire. E ciò perchè non sperano in nessuno1, non fidano nel profitto di una resistenza, hanno la vista accecata da tanta triste esperienza, sopra tutto non hanno fede in sè stessi. Tale è il poeta loro! E come egli a preferenza fa sentire solo alcune voci di sè, così nelle sue creature scolpisce alcuni loro tratti, unicamente quello che è in stretta dipendenza con la trama dell’azione. E come il momento nazionale e sociale è l’altosonante della poesia bezruciana, così i suoi personaggi, in massima parte, vengono rivelati solo da questo lato; la rimanente loro attività passa pressoché inosservata. Inoltre il Bezruc addensa in una figura sola qualità e particolarità che ha osservato in parecchie individualità e da tanti piccoli elementi forma un esporente solo, concentra cioè la generalità in un individuo solo. Così i suoi personaggi perdono le fattezze e le gradazioni dell’individuo, del carattere personale e si traducono in tipi (1). Tipi che hanno tutte le più umane qualità, tutti i più reali e veri tratti, ma restano sempre paradossali personificazioni di una classe di individui. Le fanciulle che il Bezruc presenta sono tutte di uno stesso stampo : dai capelli fulvi e lunghi, dall’occhio lucente, dalle gonne rosse, lavorano di qua, scavano di là, finiscono in mano allo sfruttatore o si prostituiscono da sole. Gli ebrei che egli sceglie nella sua galleria di tipi sono sempre gli stessi : dal naso adunco, dallo sguardo avido, in un paio di mesi diven- (i ) Cfr. quanto ¡1 Vondràéek, op. cit. pag. 120 s. pensa di questi tipi. * *