essere umano e che col loro autore non hanno nulla di comune... » (1). Invece la poesia del Bezruc è particolare rilievo d’un’in-dividualità possente, è speciale concretezza di una fantasia multiforme e multanime che comunica a ciò che è patrimonio d’un’epoca, d’una generazione l’afflato d’una vita tutta intima e personale. Essa ripete, è vero, il colorito, i motivi fondamentali, le varie aspirazioni di tutta una collettività, ma a tutto ciò imprime il suggello immediato della propria spiritualità. In un’alterna correlatività tra soggetto' e oggetto il mondo sensibile ed intelleggibile dell’individuo si effonde, sì, in quello^ dell’età che fu sua ed il poeta vive, sì. nello stesso livello spirituale, nella stessa temperatura ideologica delle grandi masse, trepida delle loro stesse preoccupazioni, impallidisce degli stessi terrori, si arrovella degli stessi sdegni, s’accende delle stesse speranze : ma vi infonde sempre il palpito suggestivo del proprio io. L’uomo vi appare in una precisa e chiara linea di carattere fortemente individuato, che difficilmente e di raro si allenta e sfuma in nebulosità (i) Fr. Werfel nell'introduzione a Die schlesischen Lieder des Petr Bezrui, verdeutscht von R. Fuchs, Lipsia, s. d., II ed. 1926 ; la prefazione alla I ed. è stata tradotta in cèco da P. Eisner, Pfedmluva k néme-ckému vyddnl Petra Brznlce, « Kmeti », A. I, N. 31, Praga, 1917. Concetti consimili espressero quasi tutti i critici del BezruÈ, p. es., A. Veselì, Petr Bestui a nové vyddnl jeho prati, « Pfehled », A. IX, N. 27, pag. 389, Praga, 1911, e di nuovo in Petr Bezrui bdsnik a tlovlk, op. cit. pag. 74 ; B. Hora, Petr Bezruc, « Novy Vék », A. IX, pag. 179, Praga, 1917 ; V. Martìnek, nella prefazione a Peter Bezrul-Slezke pesmi, prevel Fr. Alsrecht, Lubiana, 1919, pag. IX, e di nuovo in Petr Bezruc, op. cit. pag. 5, 34, 49-50; J. Karàsek ze Lvovic, Impresionisté a iionikové, Praga, 1926, pag. 04; J. Vondràcek, op. cit. pag. 67 e 92 in contrasto con pagine 20 e 98 ; M. Rutie, ikaredy vèstec in Doba a hlasy, Praga, 1929, pagina 92. Sì potrebbero distinguere dai surricordati, ma non si espressero troppo decisamente, A. NovAk, Petr Bezruc, « Ndrod », A. I, pag. 468, Praga, K117 ; A. Bem, Petr Bezruc, « Sovremennyja Zapiski », v. XXXIX, pag. 524, Parigi, 1929. Menzione a parte merita il brevissimo articolo (due pagine) di H. Ji-lek, Petr Bezrui, i< I.ittetatur », f. 5, pag. 270, Stoccarda, 1930, in cui è espresso bene quanto il Bèzruò sia un « aüsserst ichbewusster Mensch ». * 22 *