dei suoi ricordi, delle sue passioni! Di loro si disse bene « es liegt eine dichterische Entschiedenheit, eine Leidenschaft, die diese Namen iiberwirklich macht, exemplarisch, zu sagenhaften Statten. » (1). La stessa passionalità il Bezruò infonde ai numeri. Le cifre per lui non sono aridi e freddi segni matematici, ma espressioni e simboli altamente significativi. Egli le tratta come una qualsiasi altra parte del discorso e le foggia con lo stesso amore che nutre per le sue monumentali creazioni. Un. quadro, un dramma, un carattere o un numero per lui sono equivalenti. Quello che prima espresse con tutta una visione di classiche rimembranze dinanzi ad un villaggio' della Ostravica (2), altrove lo esprime con un. numero' solo (dinanzi a Tésin). È il suo « 70.000 » che sceglie a titolo ed argomento d’una delle sue più popolari poesie, non già per capriccio o per posa futurista, ma quale segnale d’allarme desunto' da un quadro statistico. Il suo « settantamila » diventa un simbolo, un rimprovero, una minaccia, un urlo disperato. — Siamo settantamila — dinanzi a TéSin, dinanzi a Tésin. — Cento-mila hanno germanizzati — centomila hanno polonizzati, — una santa pace mi cadde sul cuore: — giacché restammo settantamila — soli settantamila — dobbiamo ancora vivere? Settantamila tombe — ci scavano dinanzi a Tésin... (3). (1) Fr. Weriel nella prefazione a « Die schlesischen Lieder dés Petr BezruZ verdeuischt von R. Fuchs, Lipsia, s. d. pag. XXI. Non credo sia il caso per questo solo e speciale uso dei nomi geografici di avvicinare il Bezruc al Whitman, come fece M. IiySEK, Poznàmhy h bàsnlm Petra Bezruce, « Listy filologické », A. XL, Praga, 1913. — A. Novàk pur avendo riscontrato questa rassomiglianza « toponomastica », in « Ceskd Revae » A. VI, pag. 749, Praga 1903, giustamente non trovò di avvicinare troppo i due poeti. Del resto il fenomeno surricordato non è unico nella letteratura cecoslovacca perchè qualche cosa di consimili si legge per esempio nelle Tyrolské elegie del Havlìcek o in Vyboufené smutky di A. Sova : Diio Ant. Sovy, Praga, 1922, voi. II. (2) Dédina nad Ostravici, c-d. cit. pag. 45. (3) « 70.000 », ed. cit. pag. 40. * 104 *