esprime con malizia pungente, presentando la verità o la giustizia al loro rovescio' e cosparse di amarezza e di ridicolo (I). Quando si sente ferire in fondo al cuore dall’intima tensione del contrasto fra la brutta realtà e l’idealità non realizzata o< calpestata, aguzza gli strali del sarcasmo- e li scaglia con mano ferma su di un bersaglio in cui spiccano poche, ma crude immagini antitetiche (2). Quando infine si sente bollire il sangue nelle vene, brandisce impetuoso la sferza, atteggia la satira a invettiva e giù a destra e a sinistra : ai medici ed ai pretori dà degli « imbecilli », ai ministri dei « parassiti nudi », a Cristo dell’« ebreoi » (3). É questa la fase culminante della veemenza satirica, in cui anche le parole cessano dal loro ufficio ed al posto- loro subentra un riso disperato e orribile, selvaggio e interminabile, che si ripercuote da monte in monte, come uno strillo di cento gabbiani : il riso di Niobe allorché vide cadere ad uno ad uno i suoi sei figli, ad una ad una le sue sei figlie (4). In confronto suo il riso- beffardo del « Beffardo » di Nino Berrini sarebbe un, sorriso. Il fare scherzoso, di cui il Bezruc riveste il suo umore satirico, è pure caratteristica di un suo speciale atteggiamento poetico. Lo è quando, si potrebbe dire, si strania dall’arte di « Canzoni slesiane », quando non scrive per sè, per domare la passione poetica che gli sgorga dal cuore, ma quando « compone » dei versi, quando si rende verseggiatore per celebrare piccoli avvenimenti che non hanno corrispondenza nella vita intima, quando cioè è chiamato a scrivere poesia d’occasione, d’improvvisazione, decorativa. In tali occasioni egli si spoglia del suo lugubre ammanto ed intona note gaie, leggere, scherzose. Così, per esempio, porge gli auguri a personalità o ad amici che festeggiano il cinquantesimo o il sessantesimo genetliaco. Così saluta una compagnia di turisti (1) P. es. Plumlov I, Ondrds, Pole na horàch, Oni a my, ed. cit. Pagg- I5> 3°. 56, 9V- (2) Maskarni ples, Nàpis na hrob hojovnikùv. ed. cit. pagg. 17, 102. (3) Papirovy Mojsl, Hölderlin nad Neckarem, Zné, Jd, ed. cit. pagg. 23, 148, 123, 115. (4) Ondrds, ed. cit. pag. 32. § 34 ^