sione caotica, in tutti i suoi più difficili atteggiamenti spirituali. Sulla tavolozza dell’artista si scambiano di continuo immagini, impressioni, colori; il piccolo dramma intimo si traduce in tragedia umana o, viceversa, il dolore universale si riverbera su ogni tocco di pennello1; il dolce idillio campestre viene adombrato* dallo spettro di una sciagura generale o tutto un panorama fulgente di luce e di beltà ad un tratto è serrato nelle spire del serpente avvelenatore. Come in un caleidoscopio i contrasti più stridenti, le note più discordanti si rincorrono, si sorpassano, si sopraffanno1 o si fondono assieme e dànno sempre nuove combinazioni. Vi sonoi immagini nuove che sono urli di disperazione 01 estasi di rapimento, vi sono gridi dell’anima che ti si stampano nel cuore come una piaga immortale. Vi sono anche voci flebili che sembrano venire dall’alto dei cieli o dalle viscere della terra, circonfuse qua di azzurro e 11 di tenebrore; vi sono* scintille luminose o carboni spenti che seco- portano' il bagliore delle materie incandescenti o il velo ed il sogghigno della morte. La mistura di elementi romantici e realistici, fantastici e storici offre gli spettacoli più contrastanti ed or ti culla nel sogno di vaghe e dolci rimembranze, ed or ti punge con la vista delle più raccapriccianti scene. E tutta questa varietà di elementi, tra loro anche contra-stanti, obbedisce ad una misteriosa legge intema che li suscita, li riordina e li governa. C’è al di sopra di essi uno spirito por tente che si rende conto di ogni spostamento, di ogni voce loro e agisce in modo energico1, sano' e riconoscibile. E’ il dinamismo dell’arte bezruciana che regge radiosamente tutto il suo organismo interno e ne regola tutte le infinite estrinsecazioni (1). Ogni poesia, per così dire ogni strofe ha la sua struttura caratteristica, il suo perno regolatore e anziché corrispondere ad un senso di anarchismo o di sfrenata licenza — come forse potrebbe sembrare talvolta — essa obbedisce ad un constante spirito animatore, riordinatore. Nessuna delle cosiddette bizzarrie, niente di tutto quel complesso, apparentemente cao- (i) Forse nessuno dei critici cèchi notò questo dinamismo bezruciano, eccetto H. DoiezIL, op. cit. « Smetana », A. Vili, pag. 59. * &1 * 6