ateismo e col suo mordace disprezzo per Cristo, che preferisce chiamare « profeta degli Ebrei » (1), mischiando così nel concetto della divinità un termine generalmente odioso, a lui poi antipatico in modo particolare. Egli è <t grimmige Hussitenseele, die ihren Gott, verloren hat » (2); non è seguace di teorie speciali, non enuncia princìpi o credenze, nè li combatte. Ha soltanto l’idea sconfortante che iddio non esista (3) o non voglia dar prove della sua esistenza, perchè dal Cielo non venne nè viene aiuto per il popolo della Slesia, abbandonato, abietto, prostrato (4). Da queste affermazioni di carattere particolaristico passa ad assiomi generali e nega l’esistenza di una divina provvidenza, è convinto che il così detto dio dei cristiani non esiste e si beffa di coloro che implorano ed aspettano la protezione celeste (5). Di fronte poi a simili constatazioni di carattere umano- il suo ateismo prorompe in violenti note di protesta. Il poeta esacerbato si professa prole del demonio e inveisce arditamente contro- Iddio, trattandolo come un qualunque suo altro nemico- ed apostrofandolo come un colpevole :
Che ne dici, tu lassù? (6)
     Per altro, per quanto questo scatto presenti il BezruS al parossismo della sua irriverenza religiosa e per quanto egli in genere si compiaccia in un passivo agnosticismo, il suo spirito resta sempre pressato fra il martello della tradizione e l’incudine d’una credenza religiosa spenta e non comperi^ sata. Il suo atteggiamento antireligioso spiritualmente è sterile, praticamente è un atto del sistema pessimistico, in cui è avviluppata la sua personalità.
     Altra traccia della sua marcata personalità poetica è il
     (1)	¿né, cd. cit. pag. 123.
     (2)	Fr. Werfel nella prefazione a Die schlesischen Lieder des Petr Be-sruc, verdeutscht von R. Fuchs, pag. XX
     (3)	Hrnbiiti. ed. cit. pag. 81.
     (4)	Cfr. Ndvrat, ■¡■0.000, Praga caput regni, Jd, Hanys Horehled’, ed. cit. pagg. 34, 40, 92. no, 167.
    (s) Papirovy Mojsl, Sedm Havranù. ]d, Hanys Horehled', ed. cit. pagg. 19, 105, 114-115, 164.
     (6)	Jd, ed. cit. pag. 115.
* 49 *