gativa, un’illusione che esiste nella sola speranza, mai in atto, mai raggiungibile. Altro rimedio ai mali non trova che la morte, sia naturale che violenta. È così che canta all’uccello chiuso in, gabbia : « Giacché una volta un dio ignoto — ti chiuse nella gabbia della vita — E giacché parecchi anni fuggirono lontani — senza dolore, parole e donne, (i) — rompiti la testa come il re Bajazet (2) •— sulla parete ferrata della gabbia » (3). È così che più tardi si prepara alla morte con tanto sangue freddo! (4) Con tale senso pessimistico egli considera non solo la propria vita e ciò che direttamente la riguarda, ma, anche la vita intera di una collettività, cioè della nazione cèca in Slesia. Non, crede che essa possa sollevarsi socialmente, nazionalmente, non spera in un suo risorgimento, non studia nè considera nemmeno le cause della sua decadenza, ma gelidamente — e in questo gelo si sente pur del fuoco! — constata la sua fine, re enumera ad una ad una le sconfitte, le capitolazioni, le stragi, e, quasi selvaggiamente, pregusta la desolazione che un dì sorgerà dal silenzio delle sue tombe abbandonate. Sa che tutto è inutile, che le sue lamentazioni si sperdono nell’aria come lo strillo delle aquile dei Beschidi, pure canta perchè un giorno si sappiano- tutti gli orrori, di cui egli fu testimonio, perchè la morte sia più leggera : Ho cantato cosi, un poco — ho cantato cosi, un poco, alla mia gente — perchè si muoia meglio — sotto i Beschidi, a suon di musica (5). (1) Questo verso, che nell’edizione del Martìnek risulta sibillino, nell’edizione della Herbenovà dà il risultato che è espresso nella versione italiana, perchè originariamente suona cosi : « bez zalu, slova a èeny » cioè con la virgola dopo « laìu ». (2) Veramente non è il « re », ma il sultano Bajazet morto il 1403 nella sua « gabbia verde ». (3) « Klee », V. Martìnek, op. cit. pag. 125, ripetuta da M. Herbenovà, Z listü Petra Beziuce Janu Herbenovi, Praga, 1930, pag. 19. (4) Cfr. il suo modesto e pacato testamento pubblicato da H. Bui.ìn, op. cit. pag. 69 ed alcuni passi di sue lettere, pubblicati da J. Gerben, op. cit. pag. 251. (5) Jednn melodie, cd. cit. pag. 25. * 29 *