turbini del vento? (I) Che pretendere da chi ebbe per madre il dolore, per madrina l’angoscia e la miseria? (2) Da un umile Slesiano che non conobbe altro che dolore, dolore, dolore? (3) Da uno che, come disse il Petrarca, « pianger cercò, non già dal pianto onore? » Dominato da siffatta malinconia, il Bezruc non ha un momento di sollievo, non atteggia mai le labbra al più vago sorriso (4). Non riesce a riportarsi in quel passato, nel quale pur ci deve essere stato un lembo di azzurro, un balenio di sole; da esso si sente diviso come da una voragine nera che non si può più colmare, ad esso guarda come ad un sogno fugace, di cui gli sia rimasta una vaga rimembranza e l'impressione dolorosa di non poterlo risognare mai più, mai. 11 più bel ricordo del passato è offuscato* dalla tristezza del presente e serve non a rincorare, ma a pungere l’animoi suo già così dolorante (5). Non resta quindi, che respingere le larve del passato, affondare il vascello fantasma dei sogni erranti, rompere le catene dei ricordi e vivere del presente sconsolato, cupo, vuoto (6). Amareggiato dalle perdite del passato e dalla vacuità del presente, il poeta si immalinconisce anche in una tetra visione del futuro. Un incubo1 incessante lo punge con la fredda lama dei mistero e lo impressiona con funesti presentimenti, con il silenzio glaciale che segue a tante angosciose domande. Spontanea, perciò, gli sorge l’idea della morte che lo liberi dalle ultime sofferenze, dalle ultime fasi della lotta acca&ciante e gli dia la pace invano agognata in vita, che come acqua di fiume lo porti via, via (7). E quest’idea di morte riesce tanto più calzante, (1) e Diclus itieptus, ed. cit. pagg. 170, 121. (2) Hlendovice: ed. cit. pag. 46 (3) Ondrii, ed. cit. pag. 30. (4) Cfr. Rybniky za Paskovam, ed. cit. pag. 70 ; A. VFSrxy, op. cit. ’i due versi di pag. 69. (5) Plumlov II, Jen jedenkrdt, Rybniky za Paskovem, Ihabyn, Pluh ecc. •ed. cit. pagg. 16, 26, 70, 79, 80; P. B., Struikonoska modrd, Bruna, 1930. (6) Moiyl, ed cit. pag. 33. (7) Kdo na moje misto? Osud, Hölderlin nad Neckarem, Dvé mohyly, ed. cit. pagg. 79, 95, 148, 156 (158). * 26 *