Più vado avanti, più mi convinco dell’esistenza in Europa d’una mentalità, che vien detta per l’appunto europea, la quale, manco a farlo apposta, urta contro le nostre più istintive, nonché tradizionali persuasioni ; e senza avere neppure l’ombra dell’autorità necessaria a correggerci d’un possibile errore, ci si rivela, per quel che riguarda le cose nostre, in aspetto di pura ignoranza o di oltraggiosa negazione. Quello che maggiormente offende un italiano nei suoi contatti col « buon europeo », non è tanto la dichiarata ostilità di questi a tutto il nostro sistema di vivere e di sentire, quanto la nessuna conoscenza ch’egli mostra d’averne, il nessun conto in cui tiene le nostre opinioni, non solo, ma i nostri precedenti