— 103 — portune, ma troppo lunghe divagazioni sulla politica di Machiavelli, i Gesuiti, la Controriforma. Colle quali fronde s’ illuse di poter coprire l’abisso. E ben vero che, date le sue teorie, che cosa poteva interessarlo in quella fervida e concorde stagione letteraria che fu il Cinquecento ? La sua è storia di personalità, di uomini rappresentativi. E dove la letteratura non s’individui in qualche eroe che ecciti la sua fantasia, il nostro storico non ci vede altro che ozio, decadenza, sterilità e noia. Ma domando io se questa era la disposizione migliore per scrivere, della nostra letteratura che ha sempre avuto umori così poco romantici, una storia organica e coerente, comprensiva e degna del nome. 0 non piuttosto per fare, sul corpo refrattario e tutt’altro che vile di cotesta letteratura, un audace esperimento di critica tedesca dei cui mirabili frutti stiamo appunto discorrendo.