— 10 — « humus », e presto o tardi dà fuori i suoi frutti, anche trascurata, a dispetto di tutte le ingiurie degli uomini e del tempo. E oggi noi non vediamo più V Italia come un macchieto paludoso e malarico, popolato di biscie e di ranocchi, una terra da disbosca-tori, da avventurieri, da briganti, da saccomanni, ma come uno di quei campi che a gennaio già verdeggiano di grano e dove, passando, ci si tiene al solco o alla proda, per non calpestare il seminato : o come un buon terreno coltivo che ci chiama alle opere, c’ invita al rispetto, ci si promette per i gran giorni del raccolto o della vendemmia. Oggi V Italia per noi è cosa sacra. E la consideriamo in un modo e con un sentimento ben diversi da come la consideravano i nostri nonni. La percorriamo con pensoso amore, siamo tratti ad intenderne e a giustificarne il passato più che a bestemmiarlo : tutto il nostro rancore è per le ubbie e le fisime dannosissime dei riformatori. E finito il Risorgimento. Siamo