— 98 — il costume dei tempi suoi. Quale persona colta e di gusto sottoscriverebbe oggi il giudizio del De Sanctis intorno alla letteratura del nostro Cinquecento ? Chi sarebbe disposto a stimare PAretino, soltanto perchè personaggio colorito e da romanzo, l’archetipo letterario di quel secolo che fu del Caro, del Castiglione, del Davanzati, del Firenzuola, del Machiavelli, del Cellini stesso ? Che fu il secolo delle Corti e non dei trivi o delle farmacie ? Chi oserebbe più ormai, a meno che non si voglia fare una storia della letteratura amena e amenamente trattarla, anteporre all’ italiano di quei nostri gentili uomini di lettere accademici e cortigiani, ben altrimenti sostanziosi, attuali e importanti, rispetto al loro tempo, di quel che non paia al De Sanctis, il latino di Merlin Cocai che, a rigore, non si sa come ci possa entrare in una storia della letteratura italiana, o il comunalismo linguistico rebarbativo di alcuni novellatori