— 36 — delle sue liriche, difetto d’accento e di proporzione. È che alle sue poesie, salvo qualcuna dove la riflessione è assunta giocosamente in senso assoluto, senza alcun proposito di moralizzare (com’ è nello Scherzo o nell’ Imitazione) o si distacca agile da tutto il resto, sempre per questa via (come negli ultimi versi del Sabato del villaggio), manca quel tanto di riposo mentale, di freddezza e d’ironia, che sembra necessario a rendere persuasivamente liric i il pensiero. Sono troppo umane. La natura ch’egli vuole afferrare non più nei suoi aspetti contingenti e melodiosi, ma eterni, nella sua integrità taciturna, reagisce al suo linguaggio pietoso. Si fa sorda e sfuggente alle sue preghiere. Bisogna che Leopardi cambi metro o se ne dimentichi. Stanco alla fine di pensarci su, volga tutto in gioco ! Allora, non importa sapere se prima o dopo o contemporaneamente, ma certo in questo stato