— 91 — Genio, è innegabile. Però era venuto alla Lingua con propositi assai strani. Basta dire che intendeva ottenere da lei, come prima cosa, piena confessione dei suoi peccati, convertirla al bene, correggerla tutta, da cima a fondo, indole e costumi, e quasi quasi ribattezzarla. Giacche era un Genio educativo e riformatore, non somigliava a nessuno dei tanti che la nostra Lingua aveva conosciuti nella sua lunga vita, tutti di fantasia molto calda e di manica larga ; e l’amore, che l’ingenua signora si lusingava fosse venuto a manifestarle, era l’ultimo suo pensiero. Mirava ad abbassarne il tono glorioso e a strapparle di dosso quella veste splendidamente profana. Non ne riprovava soltanto gli eccessi, ma persino l’alto concetto che l’illustre donna aveva sempre avuto di se e che s’era formato agli inizi della sua carriera con Dante, « cagione di tante deviazioni » ; e lo derideva anche un poco. Quanto a lui, la deside-