— 70 — e nei romanzi. Per Manzoni, a onor del vero, noi sacrificammo anche Dante, cioè la sua teoria della lingua illustre e universale, e ci restringemmo all’uso fiorentino, ossia, in sostanza, a un linguaggio pratico e miserabile, che è quello che noi tutti parliamo e scriviamo. Onde si capisce ormai la nostra incapacità a fare poesia, dopo che anche noi, col romanticismo o classicismo manzoniano, eh’ è lo stesso, col dizionario, la lingua parlata, lo stile descrittivo, avemmo fondato la nostra bella accademia e ci mettemmo alla pari, anzi al disotto delle altre nazioni.