— 37 — idealmente ulteriore, nascono i dialoghi delle Operette inorali. Non si può dire ciò che Leopardi, col suo stile, col suo modo di fare, in mezzo alle contraddizioni impaecianti e gloriose del suo tenace rispetto per l’antico, ha realizzato in talune di queste opere, l’interesse pregno di attualità ch’esse hanno per noi, e quel che importano di nuovo, direi di europeo, nella nostra letteratura che ha prodotto opere di grande stile, ma in un campo limitato, e fu sempre troppo sagrestana, anche quando s’illuse di essere atea ed epicurea, per permettersi certi lussi di spiritualità e d’ironia di cui noi abbiamo potuto farci un concetto, purtroppo, soltanto a contatto delle letterature straniere. Nei dialoghi dello Gnomo e del Folletto, delle Mummie col dottor Ruysch, dell’ Islandese con la Natura, nel Copernico, nel Genio famigliare del Tasso, nella pagina su Socrate dei Detti memora-