— 155 — e universale, che reca le tradizioni etru-, sche e romane nel sangue, che fu tutt’uno col cattolicismo nel momento in cui risorse a vita civile in mezzo all’ Europa barbara e aveva già raggiunto il vertice della sua grandezza e stava declinando allorché le altre nazioni avevano ancora da nascere. Chi pretende rifare la sua storia partendo dai principii riformatori dell’Europa moderna non lo capirà mai e non capirà l’Italia. Non capirà un paese il cui singolare destino fu sempre quello di marciare alla testa o in coda alle altre nazioni, mai alla pari, e che ha, se vogliamo, la sola disgrazia di essersi svegliato troppo presto e di partecipare così di quei caratteri eroici delle civiltà antiche le quali, a differenza delle moderne, pongono la grandezza, la religione, l’arte, al disopra del benessere e del piacere. Inadattissimo quanto mai a semplificare i problemi fondamentali dell’esistenza, abbastanza pazzo per affrontarli : di vedute,