— 176 — Rivive nel Fascismo, più o meno espresso e consapevole, quello spirito nobilmente popolare che armò le repubbliche e fece fiorire e sparse per il mondo la civiltà dei nostri primi comuni. Non s’era mai inteso, dalla costituzione del regno d’Italia in poi, un Presidente del Consiglio chiamar popolo l’Italia e professarsi suo servitore, come fa Mussolini. Nel linguaggio dei ministri piemontesi « ancien régime » parlando del popolo si diceva « le classi povere » ; in quello dei deputati liberali del Mezzogiorno « le disgraziate popolazioni ». Occorreva una rivoluzione perchè al popolo italiano fosse restituita almeno la dignità del suo nome. Sembrano piccolezze. Eppure il nuovo spirito del Fascismo è tutto qui, nel riconoscimento civile del popolo che trascende e precede di gran lunga quello dei sindacati. Si ricordi anche quanto erano caratteristiche, sotto i regimi della vecchia Italia, le oltraggiose espressioni « carne da