La nostra Lingua, signori contemporanei, nacque illustre. Infatti la lode pili onesta che le si può fare è di essere figlia primogenita ed eletta della Lingua imperiale di Roma. Ma risalendo un poco più innanzi la troveremo imparentata col Genio stesso e pertanto si deve concludere che le sue origini siano veramente celesti. Dante la sposò, togliendola, non già dalle mani del popolo, che aveva assolto gentilmente la sua missione di custodirla, ma da quelle di alcuni uomini eccellenti i quali l’ebbero piuttosto idoleggiata che posseduta e furono come chi dicesse i suoi precettori e maestri (Dante stesso fra questi, se non il primo, il maggiore di tutti) ; e la relegò in una fulgida rocca, dov’ella visse e lasciò di sè un’ impronta regale e