— 121 — compiace, per qualche secolo, dell’ardua gloria di sapersi un paese artisticamente inaccessibile ; si mette in condizioni di non capire più la lingua di Villon, di Ronsard, di Rabelais, di Montaigne ; relega il meglio della sua letteratura nella preistoria. Col prevalere degli odii e delle differenze di religione e nazionali, in quella recrudescenza di barbarie che si abbattè sul-l’Europa nella seconda metà del Cinquecento, nasce una sorta di classicismo fanatico e intransigente, ad uso e consumo d’un popolo, anzi di una Corte, fieramente avverso allo spirito del Rinascimento italiano, e che sta al classicismo vero come il giansenismo o la casistica dei Gesuiti stanno al cattolicismo genuino. E Parigi diventa PAnti-Roma. Questo classicismo riformato è ciò che conviene ad un’ Europa già protestante del tutto o toccata a fondo dal protestantesimo, com’ è il caso della Francia, e tradisce in quei popoli giovani e 8. - V. Cardarelli. Parliamo dell' Italia.