— 62 — dato la pena di scrutarne lo spirito oltre la lettera, secondo è loro costume, ne cavò l’ineffabile conseguenza della vanità di studiarsi ad essere scrittori eleganti, che sarebbe come dire scrittori, nè più nè meno. Dal capitolo che noi c’ industriammo di mettere insieme, non senza sudori e stenti, nella nostra raccolta sistematica e divulgativa di pensieri leopardiani, intitolata II testamento letterario di Giacomo Leopardi, risulta chiaramente l’opposto. Nè ci voleva molto ad accorgersene qualora si fossero tenuti presenti, come abbiamo già detto, più che la teoria in sè stessa, le conclusioni storiche e pratiche che Leopardi ne trac. Di essa Leopardi si giovò in maniera inconfutabile : 1) per adombrare un tipo di stile classico e moderno ch’egli vagheggiava e che fu poi il suo, presupposto non trascurabile ; 2) per gettare alcuni colpi d’occhio da maestro sul corso storico e l’indole delle diverse letterature e della