1657 Cereggìo di Antonio Bar b Art. 381 DELL’ HISTORIA VENETA vantaggio del vento , ancorché per guadagnarlo i BarbareSchi s ajutaifera co’remi, de5quali fogliono nelle occafìoni valerli , i Veneti cominciarono à percuoterli con mediante grandine di artiglierie nella poppa , Segnalandoli Antonio Barbaro , Capitano del Golfo, che Scorrendo per tutto & invertendone alcune, riportò gran parte di lode nella vittoria , Poca pena vi fù à ricuperare la Croce d’oro, poiché vi erano Sopra alcuni pochi più per cuftodia, che per difefa. In que-fto principio una delle navi nemiche, prefa la Suga, andò ad -../T A-iTMno n A A mrrr\ r» In rì^mni rii fon. Ulliilf LUlff dlUV* «nv imrcruvr uvrv»i«»av y %- to Spavento, che in vece di venir al SoccorSo de’ loro compagni, s’allontanarono, parendo loro tardo ogni momento , che difFeriife lo fcampo. Le altre fette in faccia di Scio fi difendevano intrepidamente. Ma dopo tre hore di batteria , e di largo combattimento, comandò il Capitan Generale, che fi vernile all’abbordo. Dandone egli Lordine non folo,- ma parimenti Y eSempio, il attaccò infieme con Antonio Priuli, Governatore di Galeazza, alla Capitana di Algieri, Dell’altre Galeazze ogni una teneva appreifo di sè due galee, invertendo unitamente i nemici. Così Lodovico Baffo affali 1A1-mirantej; facendo l’iiteifo dell* altre navi Lorenzo Renieri, e Giacomo Loredano, Antonio Barbaro Soitenuto da Leonardo Moro inveiti parimenti, & al Moro accade , che fottomelfa una nave , mentre i foldati, e le ciurme falitivi fopra.. ilavan’ intenti alla preda , il vento trafportò la galea à toccare con la poppa il terreno, dove ftando molti Turchi fpettatori della battaglia , alcuni vi entrarono per occuparla , ma egli ancorché ferito di moichettata nel collo , refiitendo co' fuoi do-meitici, e pochiilìmi altri, li difcacciò arditamente . Della Capitana era più dura la refiftenza , poiché la comandava Mehemet rinegato Fiamingo , huomo valorofo , che coll’ eSempio infiammava i Suoi, combattendo con eitremo coraggio . In fine entrarono i Veneti nella nave tutta piena di Sangue, di membra lacere, e di huomini eitinti. Trucidato il reitante , rimaSe prigione Mehemet gravemente in una gamba ferito , che per il dolore , e forfè più per rammarico fpirò il giorno feguente. La Patrona, caduto morto il fuo comandante, cede, e l’AImirante dopo difefafl più lungamente, cor- Se I * y