DE’ MORLACCHI. ut nor del defonto. Il Fortis defcriife le formalità delle conclulioni di pace in modo aifai diverfo da que-ilo , ma convien dire , che i fuoi relatori abbiano molto alterate le informazioni, ed egli perciò fcu-fabile diventa. Io volli fempre prendere le adequate informazioni de’Morlacchi ileifi , e fcriverle fui fatto. L’unico mezzo mi fembrò quello per ridir le cofe nella loro purità . Alcune circoilanze in certi luoghi fogliono eifere diverfe da quelle , che io de-fcriifi , ma la differenza è picciola. Ma quando il Morlacco omicida il à quietato col parentado nemico, qui non finifce la fua pace intiera. Convien accomodarli con la Giuftizia . Alcuni de’ Miniilri che vogliono mercantizzar troppo fo-pra i proceifi fpefse volte danno il bando a qualche omicida per la impotenza del pagamento. Quindi è, che il forma una moltitudine di Aiduzci, o per meglio dire , difperati, i quali riefcono di fomma mole-ltia al pubblico, ed al privato intereiTe. Diiordinepoi maggiore, il è, che appena fegu ito l’oxnicidio ioglion’ taluni mandar in traccia del reo , cui fe riefce di fuggire , cade Io sfogo fopra la fua famiglia , che vedendoli priva di que’ fuoi miferabili beni determina di unirii al reo , e formar una famiglia di vagabondi , e ladri . I Maomettani , noflri Vicini „ ( fra quali in vero cede la Giuftizia alla forza ) re-flano iòrpreii di queilo procedere, ma la ragion è , che i fuddetti Aiduzci, o ladri, che vogliam dirli, fervono di fommo inciampo al loro commercio , e fpecialmente al paffaggio pe’ Monti , ove i Turchi vengono fovente iacrificati da’ladri fteffi per l’avidità del bottino. Giulio ancora mi fembra il confeifa-re, che i Turchi il sfogano doppiamente fopra gl’innocenti noilri Morlacchi, fe mai vanno nello Stato Ottomano. Un