DI SOCI VIZCA. 227 Botiieglic piene di ricchiffime merci. Credette Soci-vi'Z'Cu, che le bagattelluccie, che iì guadagnano nelle Botteghe non meritaiTero la fua attenzione, e perciò rifolfe di tornarfene a Monte-nero in compagnia di alcuni parenti, ed amici , che formavano il numero di dieci Perfone, e nel periodo di una State maffacrarono quaranta de’ Turchi . Era mancato lo fchioppo ad un compagno di Socivizca , ed eifo an-doifene in traccia di uno per prenderlo a viva forza a chi primo fe gli prefentafle. Ma ecco, che all’ini-provvifo e’ s’’ incontra in una Caravana Turca . I due primi Turchi, che lo videro, lo prelèro per Ai-duco , come infatti Io era: eifo però negava. Mafo-praggiunti altri lei, cominciarono a fargli lo ile/io complimento, e fenz’altre cerimonie gli fecero cerchio all’ intorno. Quando e’ ii vide in sì brutto ri-fchio, ricorfe ad uno ftratagemma per liberarfene, e conuno fparo di piftola, e ad alta voce cominciò achiamar in ajuto i fuoi compagni, eh' erano rimarti in poca diftanza. I Turchi, che già già ie li credevano ad-doifo , fi rivolfero per oifervar da qual parte eglino venivano, ed intanto Sofivizea ebbe 1’ agio di fuggire fra mezzo a loro. Ma come liberar/! dalle fchiop-pettate de’Turchi ? Scgivizca , che ben conofceva il loro naturale di fprovvederii delle cariche tutti in una volta, ilramazzò boccone per terra. Così i Turchi , che /pararono gli archibugi con fomma preftez-za , che fecondo la loro mira dovean colpir Sc§i-vizea a mezza vita, o nel capo, non ebbero alcun intento. Eifo allora levatoi! in piedi , ammazzò un Turco, ed un altro, che gli aveva aiialtata la vita colla feimitara in mano tramortì con un colpo di fchioppo, non ricordando/! di aver carica la piftola, con cui pofeia l’ammazzò . Frattanto gìunfero i fuoi F f 2 com-