DE’ MORLACCHI. 155 gioni per parte loro, allo fpofo. Non è già , che lo ipoio anche da per le iolo non formica abbondantemente de'cibl la Tavola per tutta la comitiva, anzi fe l’entrata non è andata bene,, non v’è alcuno, che il ammogli , e a un di preiio i Morlacchi fono del parere di quel Poeta, che „lenza Cerere, e Bacco , Venere fi raffredda . “ Il foverchio apparecchio per quelle Felle Nuzziali potrebbe faziare una compagnia, fei volte maggiore, e ciò fi fa fpecialmente ad oggetto, che tutti i paifeggieri vengono invitati, e per tutto il tempo delle Nozze ora gli uni, ed ora gli altri mangiano, e giorno , e notte per così dire . Fra le piattanze che i Morlacchi lanno preparare , le più (limate fono i polli fritti alla loro ufanza (b) e le Torte, non già di latte,, e farina, chefonode-tellabili a qualche palato. Si mangia di ogni forte di vivande , le più preziofe, che il pòffono trovare ne’loro Villaggi , e che fono le più alla moda fra loro. Il Fortis affidato alla teilimonianza di San V 2 Gè- biano derivata la voce ilravizzo . Ma fi può far uno ftraviz-zo, fenza che vi fieno Fede Nuzziali . Per quello i Morlacchi , cui non mancano efpreifioni, chiamano Tiravi, le Fede Nuzziali «. (b) Il modo, con cui preparano i Morlacchi i polli fritti è il Tegnente . Dopo eflere femi-cotti nell’ acqua bollente , li tagliano in pezzi, e li fan friggere nel burro . Dopo ciò vi fi mette fopra eifi, la concia di aglio pedo , e latte inacidito , ed in mancanza di quello dell’ aceto. Uh ! che cofa llo-macchevole, e ributtante per un palate Francefe ! A qualche Milord piacque oltre modo quello cibo . Io per me leguito quell’ antichifiìmo, e ormai decrepito proverbio , che de’ gufti non convien difputare.