2 6 DEL CORSO abitanti di quelli contorni, che in eiTo fi trovan delle Trote di quindici, o Tedici libre in circa,, e vengono collantemente a paleggiare nel Lago due, otre giorni avanti la pioggia per goder il Ciel fereno. Ella è una fortuna de’ Villici aver di tali predizioni Meteorologiche, ma ne anno di più belle . Ora non è tempo di riferirle. Tutto a fuo nicchio . La terza Tergente , nomata Coti uffa ( a ) ( eh’è la prima venendo da VerJika, e l’ultima rifpetto alle altre Tergenti della Cettina ) dittante due miglia dalla prima, non dà grande abbondanza di acqua in tempo di State, ma nel tempo di Verno da una Caverna^ che le ila a lato deliro, prorompe l'acqua con tal impeto, che forma un torrente formidabile, qual dopo il corfo di poco più di un miglio il unifee colla Cettina. Io m’internai in quella Caverna, e dopo aver qualche poco vagato, fenza efler giunto al fine , me ne tornai addietro. La fcheggia di fapino , che io a-vea in mano, mi fu quafi fpenta in poca diitanza dell’ ingreifo nella Caverna , accidente fucceflomi quella fola volta fra tutte le gite fotterranee, che io ebbi a fare . Vogliono i Morlacchi, che vi fia dalla parte oppoita di quella Caverna un buco corrifponden-te, e quinci derivano la caufa di quel venticello. Il Colle, che porta il nome fletto della forgente Cot-Iufla è di un impailo marmoreo* che fomiglia in qualche modo al marmo volgare Veronefe , differente da quello de’Colli, poco diilanti di Jarebizca. Le altre cinque picciole forgenti, che fgorgano per di fotto i faifi* ( a } Quefto nome dì Cotlujfa è derivato da ciò , che la ibr» gente è fatta in forma di una Caldaja.