DI S O C I V I Z C A. 239 della feconda. Ma eifo era anche molto fcaltro. Noti faceva mai del male a chi fapeva , che può nuocergli. Tale peli’ordinario è la mailìma di tutti gli Ai-duzci. Ma ciò, che non anno gli Aiduzci, poflede-va Socivizca. L’accortezza del fuo ingegno , la direzione , e la fveltezza valevano più, che de’fuoi compagni la forza . Eifo infultava i Turchi in cafa de’ Turchi iteiiì, che non fanno eifere valorofi , che a cafa propria a guifa de’cani de’ noflri Morlacchi , s’ è lecito di farne il paragone. La ilrepitofa rotta, eh’ e’ diede alla già mentovata Caravana, non fece ilar per altro ozioii i Turchi , che vollero faper di lui . Si cerca Socivizca pe’ Monti, Socivizca pe’piani , So-¡ivizea per Valli, Sofivizca per entro i bofchi , e Socivizca paifa per mezzo delle loro Città , e mercati . Eifo, ed i fuoi compagni fi aveanoprocurato de’Turbanti alla Turca, che portavan feco, e fe li ponevano in capo, quando volevano paflar per Turchi . Con quefta trasformazione unitamente a qualche parola Turca, che fapean balbettare , mangiarono nel centro del mercato di Serraglio, ed era ben giufto , che fi cibaflero quelli, che fletterò ore ventiquattro, e più a digiuno. Se poi i Turchi fi accorgevano di queile loro trasformazioni, il loro efterminio era qua- li certo. Ma chi li à da fuppor tanto temerarj di paflar in truppa per mezzo i mercati de’ Turchi ? Partito Socivizca da Serraglio co’ fuoi compagni arrivò in alcuni giorni a Dragovich , fette miglia più fotto le forgenti della Cettina , ricovero di un Convento de’Calogeri, e ricapito di tutti gli aifaflini di ilrada. ( a ) Ivi lafciò ad un Calogero, nomato Ge-ii.i: na- ( a ) Tuttoché i Calogeri non abbiano rimorfo di dar rifugio agli