DE’ MORLACCHI. 199 ditato dagli antichi Romani ( de’ quali poifiedono molte fuperilizioni ) ove vi furono molti (fimi infen-fati, che fi fpacciavano per Iitregoni, ma non vi furono fanatici, che gli abbrucciaflero. Il Tartarotti à dimoltrato ad evidenza, quanto fieno fciocchi quelli, che credono nelle ftreghe, e perciò dille beniifuno un Poeta. Che in ftreghe crede fol la fciocca gente, Che non fur mai, nè fon al Secol noilroj E chi dice il contrario fe ne mente. Vampiri. I Vampiri, chiamati dai Morlacchi Fukodla,ccì fono Spiriti erranti di notte, come tutti gli altri, e vengono formati dalla fola pelle di un uomo , inaffiata dal Demonio, e ripiena di fangue. Soggetti a quella fventura il dicono tutti quelli, fotto i quali dal tempo , che fono morti iniino a quel , che fi fotterrano, paifa qualche animaluccio , come il cane, il gatto, il topo ec.. ( a ) Ai Vampiri non fi attribuifee il fucchiamento del fangue de’ fanciulli, come dice il Fortis. ( b ) L’impaccio, che danno eifi, confiile folamente nello sforzar le Donne d’altri » ( a ) Quefta fuperftizione à qualche analogia con quella degli Ebrei; che portando un morto per iftrada , fe uno gli paf-fa fotto , tornano a cafa, e fi riferbano da di là portarlo alla Sepoltura. ( b ) Così gli altri miracoli , che racconta il Fortis de’ Vampiri non li credono i Morlacchi, nè fi fanno pungere i gà* retti per non diventar Vampiri anch’eifi.