172 DE’ COSTUMI perfezione, benché in eiTo vi comparifca la rozzezza del fabbricatore. Un Orefice di S’ign , chiamato Zuanne Matteb oltre il fuo proprio meftiere , egli è atto a riufeire in qualunque lavoro meccanico , di modo che le fue fatture non invidiano punto quelle de’ più famoix Artefici d’ Italia. Egli è un portento di Natura, ed io fono di parere, che fe folle nato, ove Eorifcono le arti, avrebbe dato faggi tali di meccanica che forfè avrian fatto itrafecolare. Di Tintura anno pochiifime nozioni i Morlacchi-Sanno far il color nero , molto ufitato fra loro per i faioni, col mezzo della corteccia di Fraflìno , detta in Illirico lajfen, meifa in fufione, come dice be-niiììmo il FoRTis , per otto giorni colle fcorie fqua-mofe di ferro, che raccolgonil attorno le incudini de’ fabbri : mettono quell’acqua a raffreddare, e poi fi tinge con eifa. Per tutti gli altri colori', ricorrono ai ProfeiTori di Tintura, che fra efli non ve ne fono. Si trae dallo fcodano, ( in Illirico dettoMui J il giallo. Ma il merito di tingere in giallo è foia-mente dovuto ai Morlacchi dello Stato Ottomano* On v’ è cofa, che potrebbe render felici i Mor- lacchi, quanto 1’ Agricoltura, e non v’ è cofa più trafeurata da effi loro di quella * O fortunatos nimium, fua fi bona norint Agricolas ! §. XXIII. Agricoltura y e Veterinaria. Quando anno feminato le biade il tutto è fatto, ne vi pon.