164 DE' COSTUMI
allora tali fegni fi tralafciano, quantunque forfè neJ tempi antichi non folTe lecito di deporli , fe non fi partoriva. In tutti i luoghi , o per lo meno nella maggior parte della Merlacchia , è ufanza , che le Spole Novelle debbano baciare tutti iconofcenti, ed amici Nazionali, e qualche volta con fomma violenza, fe ripugnalfero. Infino a tanto, che leSpofe non comincian a partorire, dormono fempre co’loro Mariti , ma tofto che anno de’fanciulli dormono da per fe, ed i Mariti , che non vogliono eifere moleilati dalle grida de'loro pargoletti , le vanno a trovar fo-lamente , quando i bifogni naturali lo richiedano „ Quando anno foddisfatta la propria paffione , obblia-no le Mogli infino ad un’altra volta , che la ilelfa li eccitta . Io ò fentito qualche perfona , aifuefatta alla galanteria, tacciarli fu quello propofito di brutalità , ma chi non vede , che tal è 1” uomo nello ilato di natura? Ma ciò, che i Morlacchi fanno per coitume , Solone , o Licurgo ordinava ai Greci per legge, acciò, diceva uno di quelli faggi Legislatori, gli uomini fazj de’piaceri leciti , non provalfero degl’illeciti ancora. Abbiamo olfervato altrove, che i Morlacchi non vogliono elfer effeminati in ver un modo, e perciò guardan le Donne , come uno di que’ fpor-chi, vili, e fozzi animali, quali non è lecito dino~ minare , fenza premetter la efcufatoria . Quindi è fe voglion nominar le Mogli , le figlie , le parenti ec. purché non fien più vecchie , e più rifpettabilì di loro, fempre vi antepongono la fcufa , s'projcteg-rtiem nafce xene, nafte cbieri, nafte rodizceec. „Con per-
don nollre Mogli, nollre figlie, nollre parenti ec.46 ( a ) Se ànno da nominar una cavalla non v’è efcu-
fa-
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( a ) Le Donne Morlacche fono fudiccie al par degli uomini ,
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