188 D E’ C O S T U M I Mondo. Quefta favola, che fi andava fpacciando, fa" ceva credere, che il Gigante non foife veramente la fame, ben/i 1’ Anticrifto. E fe l’aurora Boreale, e il terremoto, che per lo giro di due meii di quando in quando fi facea fentire, non ceffavano , era credibile, che doveifero comparire in Ifcena anch’EIia, ed Enocche. Chi poi abbia giocata fimil commedia, precifamente non fi fa . Ora mi refta ad offervar folamente qual fia la ragione, che la Cometa, che predille tante difavven-ture a’ Morlacchi , non abbia predetta veruna , o cagionata agl’italiani, ed alle altre Nazioni più illuminate di Europa. Si può dare ch’effi diceifero , che le Comete non anno che fare con loro. Così , fendo comparfa una Cometa ai tempi di Vefpafia-no, eifo diiTe motteggiando ai circoftanti „ fe quello ,, aftro minaccia qualcuno, egli è il Re de’ Parti , „ che à de* lunghi capelli, e non io, che fono calvo. „ Ma un terremoto, poco diflimile dal qui fopra de-fcritto, lo precedette fra noi tre anni avanti, e nef-funa Cometa venne a portarci l’annuncio , quando ciò non foife, come crede l’avvanzo della Setta Ari-ftotelica, eh’ eifendo la Cometa fuoco volante, e non vera ftella, abbia portato l’avvifo di volo, ed in tempo di notte, ficchè neffuno fia flato a portata divederla. Noi non fiamo così novi di teneri! a quefta opinione; ed in vece di credere, che le Comete,ed altri fegni Celefti fien nuncj di fortune , o difgra-zie, andremo dietro alle pedate di Geremia, dove dice „ Non vogliate apprendere, feguendo le trac-,, eie delle Genti, nè vogliate temere dai fegni del Cielo. „ io. §. XXV,