144 DE’ COSTUMI Fra due de’Bani contenzion feroce Ecco fi accende : Un Zaccaria nomavafi 5 Dell’altro il nome è Dugagin Aleflìo. Eravi il Bano Dufmanichio detto ( a ) Che figlia avea di gran bellezza, e brio Elena detta , che di Greca al paro Di riffe fu cagion. II Dugagino Diceva, Elena è mia: Paifato è l’anno, Da che mi fi promife ella in Ifpofa; Ma fcorron tre anni, Zaccaria rifpofe, Da che la chiefi, e che fiifai contratto. Se poi ti opponi amico: Sciabla in mano, E decida il valor la nottra riifa. Così dicendo fui dettriero falta, Ed efce armato in fui campo incontro Al fuo rivale: Il Dugagin lo fiegue. Ma quando incontro ferofi i Campioni Con lande in mano, Zaccaria ne fcaglia Un colpo al fuo rivai, e già voleva Con fua Sciabla troncargli il capo ancora, Se il Ban Cattrioto, e’I Vragnanino Conte AI fuo furore non raveffer’ tolto. Ma ecco poi zuffa ben più orrenda, e fiera I feguaci de’ Bani, ognun pel fuo Contrattando , rettaro in cento morti. Retto ferito Vragnanino il Conte, E Giorgio Vladinichio, i quai frammezzo Eranfi porti, per ridurli in pace. Le (a) Si dovrebbe dir Ban Dufmanich per confervar la purità de nomi proprj, e non iftroppiarli parlando in lingua foreftiera , ma fui corretto di dire Bano Dufmanichio per render men duro il verfo.