DELLA CETTINA. 47 fotterrato, allor quando ei colle proprie mani cavando la terra, lo à metto a netto. Ma doveva egli ancora riflettere, che quefta terra potea cader dall’alto, giacche il tronco era porto in un fìto * molto atto a trattenerla. E poi fe il tronco doveiTe vantar grande antichità, perchè non gli è fucceduta qualche incro-itazione da tempi così rimoti ai noftri ì Io però con tutta modeftia venero la opinione del Fortis , come la più comunemente abbracciata. Ma non fo comprendere qual utile il pofla cavare dal carbon foflìle, e dalla terra ampelitica, che fuggerifce il Fortis , come cofa proficua al rifparmio de’ gran bofchi del littorale per la deftillazione dell’acqua vite. Da un fimil fuggerimento dedurebbe taluno, che vi fìa per la eftenfìone di qualche miglio di quefto carbon fof-fìle. Ella non è così. Avrei fommo rimorio di aflì-curare così in fu due piedi, che il carbon fofiìle fi /j eftendefle più di cento paflì Geometrici . Le pareti del Vallone, per cui palla l’acqua di Gipalovo-Unlo , fono folamente compotte di tanti Arati di carbone . Internandoti nel Monte, egli fparifce. Di gran profitto in vero egli è quefto ritrovato agli abitanti delle marine per la confervazione degli alberi 1 Crè-dat Judteus spella. Ma ieguitando a camminare fopra il letto del Torrente Sutina poco all’infu fopra Gifa-ìovo-urito , fi comincia entrare in un Vallone, ché fi - eftende per tre miglia in circa, per cui fcorre quafl perennemente l'acqua, e deve attraer a fe qualunque Storico Naturale , cui porgerebbe occasione di far delle utili oftervazioni. I due Monti, che formano quefto Vallone fono altiflìmi , e molto alpeftri , ma decorati dagli alberi in modo, che fanno dimen-] ticare buona parte della orridezza, propria della Jo-I ro fituazione. L’acqua di Sutina avanti di metter capo