212 D E’ C O S T ü M I tribuifcono all'erbe, e della loroBottanica fi potrebbe fare un ragionevole Volume, ma l’opera Tetterebbe imperfetta , perchè manca la panacea univer-fale, atta ad ettirpar tutti i mali , da loro chiamata Mifeiina. Se v’è qualcuno però tra etti, che fi abbia fitto in tetta di ritrovarla, è riputato pazzo. Nelli finora riferiti rimedj confitte la comune Medicina de’Morlacchi , de’ quali per lo più la Natura è la fola medicatrice . Un fantaftico Zoccolante, detto P. Luca, per u-nir delle altre insipidezze a quelle , che ttampò per lo avanti, volle anche ftampare un Iibriccino in Illirico , intitolato Likarie priprojìite , cioè medicamenti Jemplici, che íi ufano tra’Morlacchi . Prima di tutto convien fapere, che quefto è un Frate , che crede agl’incantefimi , alle ttreghe , ed a tutti gli fpiriti maligni, contro i quali pofllede de’ rimedj particolari , elegantemente fuperftizioii. Egli è per altro Lettore Giubilato, vale a dire à {ottenuti tutti i potti i più onorevoli nelle Scienze , che fogliono difpen-farfi fra i nottri Zoccolanti. La prima volta e’ diede alla luce un libro dell’antica etteniione del paeie di Narenta , e fi trovò Perfona, ch’ebbe la pazienzadi criticare le cofe goffamente fcritte dal buon Padrino. La feconda volta produtte in chiaro fotto un nome finto la nobiltà , e 1’ antica origine della fua famiglia, ufurpando un cognome iìmile al Tuo ( a ) c fcioccamente immaginando certe Iicrizioni, cui dà quel- ( a ) Dalla fomiglianza de’ cognomi quanti non fi vantano in Dalmazia di provenire da qualche antica nobile famiglia del« la