42 DEL CORSO $. vi rJ 3 « ■yllilljpllnf IfcD iJji »«{ Delle Colline Vulcaniche, f <&’ ¿i Rrign. PArrendo dalla Città di ^Equum , o Troian-Grad, o fervendoli del termine più comune da Krign, al fianco di elfo, pattato un piccolo rivoletto, vi è Cubito una collina di ragionevole altezza, che domina la bella Campagna all’intorno, e lotto cui alla parte Occidentale, fono i due Laghi* Quella collina, come l’altra, che l’è dapprefiò chiamo Vulcaniche, perchè il FoRTisJe chiamò tali, maioconfide-rerò in eiTe tutto altro. Sopra una di effe apparifce un picciolo Tempio ora diflrutto, e fembra fìa flato innalzato fopra le rovine di un Tempio pagano. 11 gu-tto dell’Architettura è quello de’Calogeri prelenti, e lo è per confeguenza di que’ de’ primi tempi della Chiefa, giacché i Calogeri non alterarono mai il gu* ilo delle fabbriche antiche . Egli è un monumento , che potrebbe provare in parte, che i primi Criftiani , che arrivarono in Dalmazia dalle parti Settentriona- li , e: que’ dell’Oceano glaciale furono del rito Greco. O’ udito taluni difputare fu quello punto , ma balta efaminare qual Religione dominalfe fra gl’imperatori di Oriente ne’ primi Secoli della Chiefa , e la questione è finita. Quivi dicono i Morlacchi , che S. Giorgio fece quel prodigio di ammazzar il drago, che forgeva da uno de’Laghi , e già già fi preparava a trangugiar la Figlia del Re , a cui era toccata la forte di efponerfegli . Chi efamina bene la Storia, vedrà che ai tempi di S. Giorgio non vi e-rano altri Re, che comandattero in Dalmazia, che gl’imperatori Romani, e che il fuddetto prodigio è fuc-