LIBRO UNDECIMO. 605 parte i bonetti occupati. Lo iìrepito dell’ affalto, con cui trecento degli affiliti perirono , con grandifìimo numero degli affalitori, fù feruito alla Standia dagli aufiliarii fenza punto muoverti , e fenza rifleffo. I difenfori del buon’ efito allegri, haverebbero anche prefo maggior coraggio , fe rifentito non haveffero la perdita de’ loro compagni, la quale , benche mediocre in sì grave cimento, ad ogni modo nell’ eflenuatione di forze tanto più indeboliva. Sbarcò veramente la gente venuta col Duca della Mirandola: ma era in tal numero, che fervir poteva-più torto di compagnia nell’ eccidio , che di ajti-to nella difefa ; in oltre tutta inefperta, & afflitta dal mare, non avvezza all’afpetto di quell'horrido attacco, & al fan-guinofo cimento delle faraoni. Bifognò nondimeno porle fu* bitoalla guardia del taglio . Quanto al Duca , sbarcate le genti, confegnato il danaro, e le munitioni, pafsò sù le galee del Papa per ritornar in Italia. La notte fuffeguente all’ affal-to partirono i feicento foldati , così volendo rifolutamente Navailles, e con efli partì lo fquadrone valorofo di Malta , diminuito di più di due terzi. Con tal’efempio i Teutonici chiederono parimenti l’imbarco, fpirando l’anno per cui eran’ obligati al fervitio ; e tutti gli altri aufiliarii ò dimandavano apertamente, ò con indicii non più fegreti fofpiravano la partenza. I Turchi fempre più rinforzati al travaglio, lavoravano a Santa Pelagia per piantar una batteria in quel fito eminente , da cui a’ difenfori dal taglio minacciavano 1* ultimo eccidio, e dall’ altra parte favoriti dalla cortina del Panigrà, s’ eran’ avanzati per feffanta paÌTi fempre a coperto. Alla Sabionara penetrati nella piazza baila del baftione , tagliavano fuori le ritirate , e con budelli progredivano verfo gli Arfena-li, e il porto. Così lacerata in tante parti la piazza con guarnigione sì fcarfa, non fapevano più i difenfori come col fo- lo petto refiftere , Dunque a’ ventifette di Agofto chiamati dal Capitan Generale tutti quei, c havevano grado, e porto d'entrare nel militare confetto, richiefe loro parere , deferi-vendo brevemente lo flato di cofe, eh’ era fotto l’occhio di tutti. Poi diffe : che in quel giorno, di cui non potrebbe alcuno mai rammentar fi, che con dolor publico , e con pianto privato, gli bave va convocati per udire i loro buoni ricordi, 1669 Avanzamenti di' Turchi. Orazioni del Capitan Generale Morofini a' capi di guerra.